OMAN il paese che non ti aspetti

OMAN il paese che non ti aspetti

Oman un viaggio scoperta

Siamo prossimi al punto più a est della penisola arabica. Tra deserti, mare, oasi, porti antichi il Sultanato dell'Oman sembra quasi sfidare il tempo accucciandosi ai bordi del Golfo Persico, del mare di Oman e del mar Arabico, sperando che pochi si accorgano di quanto sia bello e fascinoso.

 Una terra ricca e meravigliosa dove, secondo Marco Polo e altri leggendari viaggiatori, i pesci erano cibo per dromedari, nel deserto viveva l’unicorno e cresceva un albero, il luban, che invece di foglie aveva gemme profumate: incenso lo chiamavano in Europa, e lo pagavano a peso d’oro. 

 

Patria e rifugio di arditi navigatori e di pirati fin dall’antichità, l’Oman fu controllato dai Portoghesi dagli inizi del XVI secolo. Diventa il sultanato più potente dello Stato d’Arabia nella prima metà dell’Ottocento, per raggiungere infine l’indipendenza nel XX secolo.

 

Quando andare ? 

Le stagioni migliori sono la primavera e l'autunno, per evitare il caldo ed i monsoni estivi. In Inverno nel deserto e nelle montagne vi è una forte escursione termica.

 


Spiaggia di Salalah

 

 L’Oman sembra infatti una cartolina. Da vedere e rivedere: coste irregolari, spiagge tranquille, montagne scoscese, bassipiani salati, oasi e deserti. La fascia costiera settentrionale, lungo il Golfo dell’Oman, è nota come costa di Batinah: nei suoi bellissimi 320 km di sabbia, a nord di Muscat, si possono osservare i pescatori al rientro dalla pesca e poi comprare nei tipici mercati sulla spiaggia. Questa piana di sabbia e ghiaia è separata dal resto del paese dalla catena montuosa dell’Hajar, la cui cima più elevata è il Jebel Akhdar (montagna verde) con i suoi 2980 metri. Due grandi bassipiani salati si trovano nella zona centro-occidentale: di fronte all’isola Massirah, al largo della costa orientale, e immediatamente a sud del celebre deserto di Wahiba Sands. Ma uno dei paesaggi più suggestivi è sicuramente quello di Uadi ghul, il canyon più profondo al mondo dopo quello famosissimo in Arizona. 

 



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Lo sapevi che…

 il Sultano dell’Oman, sua maestà Qaboos Bin Said, viaggia in lungo e in largo per il Paese in tenda, per un mese all’anno? Durante questa sorta di pellegrinaggio riceve tutti i cittadini che hanno qualche problema da proporgli e, se è possibile, cerca di risolverlo. Gli omaniti, che amano il loro sultano, considerano un grande onore riuscire a farsi ricevere durante questi viaggi.

 

L'Oman è un paese di frontiera che si è emancipato e considerato oggi dalle Nazioni Unite uno dei più sviluppati dell'intera regione. 

 

La rotta delle spezie, da Nizwa alle dune di sabbia di Wahiba

Dalla città di Nizwa si raggiungono in poco tempo il deserto e le rigogliose oasi di A'Dakhliya, tra fortezze storiche, palmeti e piscine naturali di acqua dolce dove si fa il bagno

 


 Partendo da Muscat, capitale dell’Oman, si lascia sulla sinistra la catena montuosa del Hajar al-Sharqi; i colori della terra vanno dal rosa al nero e da ogni lato sorgono piccole oasi di palme da dattero. Nizwa, capoluogo della regione di A’Dakhliya, appare all’improvviso, ogni anno sempre più grande, a parte il centro immutabile dove sorge il forte settecentesco affiancato alla moschea. Accanto al suq, si tiene ogni venerdì il mercato del bestiame: in mezzo alla folla, gli animali sono spinti in cerchio, o quelli più piccoli, come le caprette, portati in braccio, esibiti sotto occhi e mille mani che toccano per valutare l’offerta. Nei dintorni, vicino a Bahal, una ventina di chilometri sul pianoro intersecato dall’intreccio degli wadi, sorge la fortezza di Jabrin (nella foto)  piena di passaggi segreti, stanze suggestive, cortili, soffitti di legno dipinti.

 

Le sue gole nascondono oasi rigogliose, alimentate da sorgenti d’acqua dolce. È un piacere nuotare nelle piscine formate dagli wadi, accanto ai falaj che portano acqua ai villaggi. Fuori dal paese, le rovine di Qalhat, città antichissima (II sec. a.C.) e importante porto dei regni sud arabici in età medievale: fu visitata anche da Marco Polo.

 

Tradizioni e folklore

In Oman, e soprattutto nelle regioni dell’entroterra, sono ancora vive molte delle tradizioni locali. Le usanze e le pratiche indigene trovano espressione privilegiata nell’abbigliamento, nella grande varietà di danze e canti che accompagnano le celebrazioni religiose o civili e nei prodotti tipici dell’artigianato. Gli uomini spesso indossano il tradizionale dishdashah , una sorta di camicione, accompagnato da un turbante, il muzzar ; le donne portano ampi pantaloni ( sirwal), una lunga veste dai colori sgargianti ( thawb ) e una sorta di foulard sul capo ( hijab ). La danza e il canto sono vere e proprie arti, praticate da uomini e donne in tutto il Paese, ma con alcune differenze da zona a zona. Nella regione di Ash Sharq?yah, per esempio, i canti sono divisi in tre categorie, con scopi diversi: vi sono canti del mare, del deserto e della città. La razha, diffusa invece in quasi tutto il sultanato, è un tipo di danza in cui i protagonisti recitano versi e utilizzano le tradizionali e bellissime spade, la cui lavorazione è tra le più pregiate e apprezzate del Medio Oriente. Nella penisola di Musandam, viceversa, i balli e le coreografie sono accompagnati molto spesso dai ritmi incalzanti delle percussioni.
 

 Le tartarughe Omanite 

La stagione “ufficiale” della deposizione delle uova di tartaruga in Oman va da Settembre a Dicembre; questo é il perdiodo durante il quale é possibile avvistare la maggior concentrazione di tartarughe, tuttavia le tartarughe depongono uova durante tutto l’arco dell’anno