Sorprendente Sudafrica. Il viaggio di Gianni.

Sorprendente Sudafrica. Il viaggio di Gianni.

Tra i tanti luoghi meravigliosi che il nostro pianeta ci mette a disposizione, merita certamente un posto di rilievo il Sudafrica, destinazione non ancora molto battuta dai turisti italiani, ma in rapida ascesa grazie a un'offerta turistica professionale ed efficiente e alla eccezionale varietà di attrazioni naturali, culturali e – non ultimo – enogastronomiche.

 

In aprile, Gianni Rebecchi è volato nel profondo sud africano per partecipare al World Travel Market Africa, la fiera internazionale del turismo che si è tenuta a Cape Town. Ha, così, avuto l'opportunità di toccare con mano le novità dell'offerta turistica sudafricana, oltre a testare le migliori esperienze e strutture da selezionare per gli amici di Mantova Travel Group!

 

Gianni, come hai trovato il Sudafrica del 2016?

Un paese sorprendente e moderno. Questa è stata la mia quarta visita. L'ultima volta ci sono stato nel 2010, ma il paese è riuscito a sorprendermi ancora anche se già al tempoera una destinazione assolutamente da consigliare. Da segnalare l'organizzazione, i servizi efficienti e un ottimo rapporto qualità-prezzo.

 

Quali sono i vantaggi per chi visita il paese partendo dall'Italia?

Non è da sottovalutare la facile raggiungibilità – con voli comodi e frequenti delle maggiori compagnie con scalo su Parigi, Amsterdam, Londra e Dubai – e l'assenza di fuso orario (il Sudafrica è sul nostro stesso meridiano) che azzera l'effetto jet lag. Inoltre il cambio euro-rand oggi è particolarmente favorevole; ciò consente di usufruire di strutture alberghiere, servizi e ristoranti di ottimo livello a un prezzo accessibile. E poi c'è il clima che in molte zone è molto simile a quello Mediterraneo. E' una meta adatta a tutti perché ha tantissimo da offrire: coppie, amici o famiglie con bambini.

 

Come definiresti l'anima del paese?

E' un mix di storia, cultura e natura che ha prodotto un risultato eccezionale. La definirei, per certi versi, un incontro tra la cultura degli spazi aperti australiana e statunitense, con un pizzico di Europa anglosassone. La lingua inglese è molto diffusa e non avrete problemi a farvi capire. I grandi parchi sono curati e resi accessibili come negli Stati Uniti e in Australia.

 

Qualche suggerimento, fuori dalle mete classiche?

Consiglio di fare una sosta a Stellenbosch, una graziosa cittadina universitaria immersa nel verde della regione vinicola. Poi, va assolutamente percorsa in auto o in moto la Garden Route, una lunga strada panoramica affacciata sull'Oceano Indiano che cambia faccia in base alle stagioni. Fate qualche sosta lungo il percorso e incontrerete angoli e panorami che vi lasceranno a bocca aperta, senza parlare della Penisola del Capo, un colpo al cuore. I luoghi meritevoli, poi, sarebbero moltissimi: il Sudafrica è perfetto per chi ama spostarsi e stare all'aria aperta, in modo organizzato ma anche libero. Da provare i safari alla ricerca dei Big Five (i cinque grandi animali della savana: elefante, leone, leopardo, rinoceronte e bufalo).

 

Ultimo, ma non meno importante, come si mangia in Sudafrica?

Benissimo. La cultura enogastronomica è davvero una sorpresa e, anche qui, troviamo qualità e professionalità di altissimo livello. Ottimi ristoranti (ho molti indirizzi da consigliare) nelle migliori location.La già citata zona di Stellenbosch è famosa per i suoi vigneti e per la produzione di bottiglie pregiatissime. La cultura del vino impregna il territorio insieme alla “cultura dell’accoglienza”. Qui le cantine sono tutte accessibili; se ne trovano di storiche o moderne, progettate dai migliori architetti a livello mondiale, nelle quali tutti possono fare degustazioni, senza contare la meraviglia dei luoghi in cui si trovano. C'è, poi, una grandecultura della buona cucina, anche nella presentazione dei piatti, come non ti aspetteresti in Africa. I mari sono molto pescosi e offrono il migliori pescato dell’Oceano. Ma anche le carni pregiate offrono piatti deliziosi, frutto di una lunga tradizione e, ancora una volta, di un perfetto mix di culture.