Philae chiama Terra: il lander comunica dalla cometa!

Philae chiama Terra: il lander comunica dalla cometa!

Philae, il piccolo lander che lo scorso novembre è sceso sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko lasciando a bocca aperta il mondo intero, è salvo e funzionante. E ha ricominciato a comunicare con la Terra.

 
Il commento di Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia spaziale italiana

 

Il segnale è stato ricevuto dal centro di controllo dell'ESA a Darmstadt alle 22.28 di ieri. Attraverso Rosetta, il lander ha "parlato" con la Terra per 85 secondi, e dalle prime analisi dei dati arrivati - 300 pacchetti, per ora, ma nella memoria di Philae ce ne sono altri 8000 da studiare - sembra che sia risvegliato già da qualche giorno. La cometa si trova ora a 305 milioni di chilometri circa dalla Terra.

 

L'immagine, ripresa dallo strumento OSIRIS di Rosetta, mostra l'ultima fase della discesa di Philae e i suoi successivi spostamenti sulla superficie della cometa. (Credit: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

Philae era arrivato sulla superficie della cometa alle 16:34 italiane del 12 novembre scorso, dopo una discesa mozzafiato durata sette ore. Sfortunatamente, però, anche se tutte e tre le zampe del lander hanno toccato correttamente il suolo, gli arpioni non si sono aperti e le viti da ghiaccio di cui era dotato non sono bastati ad assicurarlo alla superficie. Philae quindi è andato alla deriva, rimbalzando più volte fino a fermarsi in posizione rimasta finora sconosciuta.

I responsabili della missione però non hanno mai smesso di cercarlo. E pochi giorni fa l'analisi dei dati raccolti dallo strumento CONSERT di Rosetta al momento della discesa ha fatto pensare di aver finalmente individuato il piccolo lander disperso.

Philae si troverebbe vicino all'orlo di una grande depressione, entro un'area ampia circa 16 metri per 160, all'ombra di un pendio che, oltre a nasconderlo alla vista, impedisce alla luce solare di raggiungerlo in quantità sufficiente per alimentarne gli strumenti e quindi per comunicare con Rosetta. O così, almeno, si temeva fino a poche ore fa. Gli scienziati, infatti, si auguravano che il progressivo avvicinamento della cometa al Sole avrebbe permesso a Philae di uscire dal suo stato di ibernazione e riprendere a funzionare.

Tuttavia, le speranze erano concentrate sul prossimo agosto, quando la 67P arriverà al perielio, vale a dire il momento di massima vicinanza alla nostra stella: "appena" 183 milioni di chilometri, un passaggio previsto per il 13 agosto, in vista del quale in questi giorni i responsabili della missione hanno iniziato a far scendere Rosetta fino a soli 20 chilometri di distanza dalla superficie della cometa.

Ma non c'è stato bisogno di aspettare. La luce del Sole che arriva ora al piccolo lander - un cubo di 1 metro per lato - a quanto pare è già stata sufficiente a "risvegliarlo". Regalandoci ancora una nuova emozione.