Rientrati da BAWAH l'isola svelata... non una vacanza, ma un'esperienza

Rientrati da BAWAH l'isola svelata... non una vacanza, ma un'esperienza

Il paradiso svelato in un arcipelago dell'Indonesia si chiama Bawah: non una vacanza, ma un'esperienza di viaggio ecososostenibile e in libertà

Ci sono ancora luoghi al mondo da scoprire? Isole nascoste? Terre su cui quasi nessuno ha messo piede? Destinazioni introvabili sulle mappe? Se Bawah non è del tutto sconosciuta, poco ci manca… Questa riserva naturale, all’interno dell’arcipelago indonesiano delle Anambas, immersa nell’azzurro del mare, dove vive il rarissimo corallo blu (simbolo dell’isola), e popolata da una ricchissima vegetazione è già stata soprannominata “il paradiso svelato” e sta rapidamente arrivando sulle bocche dei viaggiatori di tutto il mondo come uno dei luoghi più sorprendenti che vi capiterà mai di vedere nella vostra vita.

 

Gianni e Annalisa l’hanno visitata per noi e, anche se il passaporto è zeppo di timbri dai cinque continenti, non hanno paura di confessare: “E’ in assoluto uno dei luoghi più belli che abbiamo mai visto”.

 

Ecco il loro racconto. Ma prima, qualche nota su questa nuova destinazione, in cui potrete avere l’opportunità di essere tra i primissimi visitatori. Prima del 2017, infatti, qui non c’era nulla. Un’isola vergine, verdissima e disabitata, inaccessibile ai viaggiatori internazionali. Un progetto di turismo responsabile ed eco-friendly l’ha trasformata in un luogo unico (GUARDA IL VIDEO CHE SPIEGA COME E’ NATO IL RESORT). Bawah non è solo un paradiso pressoché sconosciuto, ma un progetto d’avanguardia, un’idea di ecosostenibilità che rappresenta una rivoluzione nel concetto stesso di turismo.

 

Oggi raggiungere Bawah è semplice: si vola fino a Singapore (anche con voli diretti dall’Italia), quindi un breve tratto con traghetto di linea fino a Batam raggiungendo poi l’aeroporto dove il caratteristico idrovolante privato di Bawah Reserve ci condurrà nell’isola “segreta”. Non solo: uno chauffeur privato ci accompagnerà lungo tutto il percorso, fin da Singapore. Nulla è lasciato al caso.

 

 

Già l’arrivo a Bawah è sorprendente. – racconta Gianni – Dall’idrovolante, l’incredibile vista dall’alto rivela immediatamente che stiamo approdando in un luogo fuori dal comune. La riserva naturale di Bawah è composta da 6 isole verdi e floride di vegetazione, immerse nel blu turchese di un mare limpidissimo popolato dal caratteristico corallo blu, autoctono e protetto con grande cura. Dall’alto possiamo vedere in tutta la loro bellezza le 3 lagune e le 13 spiagge che ci attendono per un’esperienza unica in un luogo magico, da vivere almeno una volta nella vita”

 

Un paradiso per pochi, dove non c’è pericolo di trovarsi a condividere la spiaggia con frotte di turisti. La riserva, infatti, può ospitare un numero limitato di viaggiatori. L’accoglienza è calorosa, ma estremamente professionale. All’arrivo non troverete “camere” e “numeri”, ma magnifici bungalow immersi nella laguna, oppure nel verde intenso della vegetazione. Vi sentirete subito a casa perché sulla porta della vostra suite troverete il vostro nome.

 

 

“Il bello di Bawah – racconta Gianni - è che si ha davvero l’impressione di avere l’isola tutta per sé. Ci sono trentacinque “beach villas” sulla spiaggia, nel verde della vegetazione primaria tropicale, oppure direttamente su palafitte in acqua sulla laguna turchese. Gli alloggi sono interamente costruiti con materiali naturali locali e senza l’impiego di macchine. Le strutture sono in bambù e teak, mentre lavandini, docce e specchi sono realizzati con rame riciclato.

Ma la vera particolarità di Bawah è il suo DNA rispettoso dell'ambiente nella forma più vera. Il must è "rispettare l'ambiente" ma soprattutto preservarlo. 

 

Il personale è estremamente cordiale e attento, ma mai invadente. Qui la privacy è assicurata. Un luogo che possiamo definire di un lusso informale, da vivere piacevolmente a piedi scalzi e in libertà, ma dove possiamo trovare esperienze, coccole e mille occasioni per viziarci, sempre in armonia con l’ambiente circostante. La cura del dettaglio è talmente importante che a Bawah non hai praticamente bisogno di nulla, potresti quasi arrivare senza valigia”.

 

Cosa si può fare, dunque, durante le giornate a Bawah? 

“Oltre al relax c’è molto di più. – spiega Gianni - Chi ama fare attività anche in vacanza ha solo l’imbarazzo della scelta e, qui, vale davvero la pena di provare le tante esperienze che il resort mette a disposizione dei suoi ospiti. Si può utilizzare un kayak (anche con fondo trasparente per osservare la barriera corallina sotto di noi) con cui andare alla scoperta delle varie spiagge, oppure un uscita in catamarano; fare trekking attraverso vari percorsi e raggiungere punti panoramici spettacolari, da cui scattare foto mozzafiato; godersi trattamenti altamente specializzati alla spa; provare l’esperienza di godersi un film direttamente sulla spiaggia e sotto le stelle, in un suggestivo mini-cinema all’aperto sulla sabbia; fare un pic nic privato in una delle 13 spiagge della riserva (il personale di Bawah vi farà trovare tutto pronto nel luogo che sceglierete); partecipare a lezioni di yoga o di cucina; per non parlare dell’ottima cucina di Bawah”.


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 Il resort, infatti, è dotato di 2 "ristoranti" e cocktail bar, tutti affascinanti e interamente realizzati con materiali naturali: il Treetop, che serve cucina raffinata e deliziosi piatti fusion della cucina nazionale e internazionale, in una location unica, una terrazza in legno circondata dalle fronde degli alberi; il Grouper è un bar situato in una posizione fantastica, che serve dai cocktail ai caffè, accogliente e decorato attentamente con una piacevole atmosfera lounge; il Jules Verne, il bar del vero esploratore, sospeso tra gli alberi, dove fare uno spuntino o bere un drink; infine, la Boat House, piacevolmente “selvaggia”, direttamente sulla sabbia della spiaggia più bella della riserva, pranzare o bersi un drink con vista laguna.

 

“Il bello di mangiare e rilassarsi a Bawah – prosegue Gianni - è che tutto è flessibile: non esistono orari prestabiliti, durante le tue giornate potrai avere la massima libertà per fare colazione, pranzare e cenare quando vuoi, anche direttamente nel tuo bungalow, servito meravigliosamente dal ragazzi del resort, sempre attenti alle tue esigenze.

 

Consiglio, poi, di provare almeno una volta l’esperienza di una cena privata sulla spiaggia: verrà allestito solo per voi un tavolo sotto le stelle illuminato da torce, con menu personalizzato; una chicca che difficilmente potrete trovare in altri luoghi. Gli chef del Bawah cucinano piatti deliziosi e ricercati, utilizzando quasi esclusivamente ingredienti coltivati sul posto”.

 

Come detto, infatti, Bawah non è solo un resort, ma un progetto di turismo sostenibile. Il pesce portato in tavola è pescato esclusivamente con metodi non invasivi dai pescatori del posto, che vengono formati appositamente sulle più avanzate tecniche per il rispetto dell’ecosistema marino. Le verdure provengono dagli orti dell’isola. Persino l’acqua viene depurata con un sistema di purificazione norvegese all'avanguardia. Un modo di fare turismo, quindi, profondamente diverso e rispettoso dell’ambiente, in ogni dettaglio.

 

“Sull’isola è possibile anche vedere la nascita delle tartarughe marine – racconta Gianni - le cui nursery vengono protette e supervisionate dai biologi marini del Bawah. Durante il nostro soggiorno abbiamo avuto anche l’opportunità di assistere e aiutare alla ricollocazione delle uova di tartaruga depositate sulla spiaggia di Turtle Beach, una delle più belle della riserva, e, una volta tornati a casa, abbiamo ricevuto il video della nascita dei piccoli. Una vera emozione!”

 

 Tra i tanti progetti in corso, poi, c’è una costante riforestazione per garantire la biodiversità del luogo e un sistema di produzione di energia solare che renderà la riserva interamente autosufficiente. Inoltre, c’è la Bawah Anambas Foundation , che si occupa di formazione professionale “green” per gli abitanti dell’arcipelago.

 

Bawah – conclude Gianni - non è un’isola, non è una vacanza, non è un viaggio. E’ un’esperienza di vita. E’ libertà, relax, avventura, fusione con la natura. E’ la vita come vorremmo che fosse”.

 

Il periodo migliore dell’anno per una vacanza a Bawah è da aprile a settembre. I posti disponibili nella riserva sono pochissimi, per cui è consigliabile prenotare con largo anticipo.
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